TUTTO QUELLO CHE SERVE PER SVILUPPARE NEGATIVI BIANCO E NERO
CHECK LIST DI SVILUPPO
Indice dei Contenuti
Se nell’articolo “perché-sviluppare-i-propri-negativi” abbiamo parlato delle vere e proprie motivazioni in merito allo sviluppo dei negativi bianco e nero, in questa pagina scopriremo i metodi e le attrezzature indispensabili per farlo.
Abbiamo diviso questa sezione in 5 capitoli:
Metodi di sviluppo: Quali sono i metodi più usati, lo sviluppo tradizionale.
Le attrezzature fondamentali per sviluppare: La nostra base di partenza per sviluppare in totale serenità i nostri negativi.
Le attrezzature consigliate: Piccole cose che presto o tardi vorremo al nostro fianco, ma che se iniziamo da zero possono aspettare.
Le chimiche: Quali sono le chimiche che ci serviranno.
Dove acquistarle: Link a una lista di negozi online specifici per la fotografia analogica, numeri di telefono compresi.
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Metodi di sviluppo:
Quali sono i metodi più usati per sviluppare un negativo bianco e nero, lo sviluppo tradizionale.
Per chi è alle prime armi, l’idea di sviluppare da sé la propria pellicola è qualcosa che spesso si esclude a priori.
Perché infatti dovrei imbarcarmi in acquisti di chimiche, tank e quant’altro quando posso semplicemente portare il mio rullino a sviluppare e ritirarlo qualche giorno o qualche ora dopo?
Le risposte, come abbiamo in visto in questo post, sono molteplici: dai costi all’indipendenza da uno sviluppatore, dal controllo totale del nostro sviluppo per scopi tecnici e creativi, fino all’organizzazione e al risparmio di tempo.
Lo sviluppo dei propri negativi è una pratica che, una volta iniziata, diventa parte integrante del nostro processo di lavorazione.
Le modalità di sviluppo delle pellicole si dividono in due macro categorie: Lo sviluppo manuale classico e lo sviluppo diciamo “meccanizzato”.
Lo sviluppo manuale
è l’anima stessa della fotografia analogica, comprende il nostro intervento diretto in tutte le fasi di lavorazione, dalla preparazione delle chimiche fino al taglio del negativo; saremo quindi noi, per tutto il tempo, i diretti responsabili dell’intero processo di sviluppo. In questo articolo affronteremo questo aspetto scoprendo le attrezzature (poche) per incominciare subito a sviluppare i nostri negativi a casa.
Lo sviluppo meccanizzato
Utilizza invece degli accessori come le famose Jobo, o addirittura dei macchinari complessi come i Mini-lab, per elaborare, in tutto o in parte (cioè con la necessità di un nostro intervento durante alcune fasi del processo) i nostri negativi. Questa seconda opzione è spesso preferita per chi vuole sviluppare da sé il colore, sopratutto per la gestione e il controllo della temperatura, elemento centrale e delicato che richiede quindi, per una produzione professionale, degli aiuti meccanici. Come per tutte le cose poi, è anche una questione economica e di buon senso, perché queste apparecchiature costano non poco, per cui, a meno che dobbiate sviluppare 30 rulli a settimana, le lascerei ai laboratori di sviluppo.
Le attrezzature fondamentali per sviluppare a casa propria:
Ecco di seguito quello che ci serve per sviluppare i nostri rullini 35mm, 120mm e anche i negativi di grande formato 4x5.
Tank Paterson System 4
Tank Paterson Super System 4 per un solo 35mm
n° 1 Tank Paterson System 4
Ti consiglio le tank Paterson, questa azienda inglese, da oltre sessant’anni, produce svariati prodotti per camera oscura di ottima qualità. Ce ne sono di diverse grandezze, ogni grandezza può contenere più formati di pellicola contemporaneamente.
Ti consiglio di prendere la Tank che contiene 2 spirali 35mm (o una da 120mm). Potrai sempre aggiungerne una più grande in seguito, ma con questa tank puoi andare avanti a sviluppare una vita intera, anche 4 pellicole 35mm al giorno.
Note sull’acquisto:
Assicurati che all’interno della Tank siano presenti le 2 spirali, può essere una banalità ma ti consiglio di controllare che siano comprese (nei link che ti riporto sotto ci sono).
Note: le spirali sembrano di un solo formato perché, a seconda di come si incastrano (sono fatte di due pezzi ciascuna), possono ospitare sia pellicole 135mm che 120 mm.
Quello che ti serve è quindi 1 Tank Paterson System 4 (link Amazon), saranno comprese 2 spirali, un cilindro, un coperchio, la sua chiusura a imbuto e un piccolo perno per poter girare le spirali.
Se vuoi invece una tank per una sola pellicola 35mm alla volta, c’è anche la piccola Super System 4. Per sviluppare una pellicola alla volta è meglio averne una piccola (il liquido all’interno si moverà in maniera differente che su una più grande utilizzata con una spirale sola).
Se invece devi sviluppare negativi 4x5 il modello che ti serve è la Paterson Multi 3 (cioè la tank che contiene fino a tre spirali 35mm) e, da acquistare a parte, questa speciale spirale per il caricamento dei fogli 4x5.
n° 1 Changing Bag Paterson
A meno che tu non abbia la fortuna di avere un luogo completamente buio dove potere, in sicurezza e soprattutto in assoluta pulizia, caricare i tuoi rulli nelle spirali, la Changin Bag sarà la tua compagna di viaggio fidata.
E’ robusta, pratica e costruita per durare. Ce ne sono di diverse misure, ma per esperienza ti consiglio di prendere la misura più grande, 70cm x 70cm.
Al suo interno ci dovrà stare una Tank per due rulli 35mm o, più avanti, anche una da 3 o da 4 rulli, insieme alle forbici, una pinza per aprirli (o un cava-rulli), i tuoi rullini e le spirali.
P.s. Come alternativa, nel caso hai in programma di sviluppare diversi negativi contemporaneamente o vuoi passare subito ad un modello superiore, dai un’occhiata alla Changing Tent, qua in basso nella sezione degli “Strumenti Consigliati”.
Tank Paterson Super System 4 per un solo 35mm
Estrattore per pellicola
Forbici a punta tonda
n° 1 Estrattore per pellicola 35mm
Per sviluppare la pellicola 35mm occorre estrarla dal suo involucro e inserirla nella spirale. Ci sono tre modi per farlo, e questo è uno dei modi più semplici. Io uso un AP, ma può andare bene anche un altro.
n° 1 Paio di forbici a punta tonda
Perché a punta tonda? Personalmente ne ho usate di tutti i tipi, l’importante è che siano ben affilate per non lasciare sbavature durante il taglio della pellicola, e a punta tonda per non rischiare di graffiare (per esempio al buio della Changing Bag) i negativi.
n° 1 Termometro
Essenziale sia per lo sviluppo che per la stampa. Ce ne sono diversi in commercio, io ti consiglio un termometro analogico, cioè al mercurio, o anche ad Alcool (che è più sicuro). Sono’ affidabili e durano una vita (meno lo sono quelli elettronici).
Ecco quali caratteristiche sono importanti:
Che abbia un range da 0 a 50°. A noi servirà misurare fondamentalmente i 20 gradi centigradi, ma alcune diluizioni particolari possano anche essere richieste a 40°.
Che sia lungo abbastanza da poter essere infilato agevolmente in una bottiglia o in un recipiente. Quello che uso e ti consiglio è lungo ben 28 cm. Se lo acquisti corto si va incontro a un problema: che a ogni millimetro corrisponda un grado centigrado, e farai moltissima fatica a leggere e a misurare correttamente i 20 gradi esatti.
Come accennato, il distanziamento visivo tra le tacche dei gradi è importante.
Se hai un termometro lungo hai facilità a vedere la posizione del mercurio esatta tra 19,5 e 20 o 20,5. Importantissimo. Nella foto a sinistra la misura è oltre i 26 gradi e si leggono bene i mezzi gradi.
n° 1 Imbuto
Vi servirà per evitare giochi di prestigio durante il travaso delle chimiche, meglio averlo. Se ne avete uno in casa andrà benissimo.
n° 1 Misurino da 100ml
Ti servirà per diluire le tue chimiche di sviluppo. Dato che le diluizioni di cui avremo bisogno si basano prevalentemente su piccole parti, il misurino che cerchiamo sarà di un tipo solo: stretto e lungo abbastanza da poter misurare a occhio 2 parti per millilitro, quindi dobbiamo contare 5 tacche ogni 10 ml fino a 100ml. In foto quello che uso.
n° 1 Misurino da un litro
In questo caso il nostro obiettivo è un contenitore con beccuccio per contare l’acqua da utilizzare. Anche in questo caso ci serviranno delle tacche intermedie per almeno 20ml, quindi 9 tacche tra 0 e 100 ml.
n° 1 Filtro per l’acqua
Specifico per le tank Paterson, puoi usarlo tra il rubinetto e la tank, in modo da ottimizzare il passaggio dell’acqua nella stessa. Questo tubo si fissa nella parte alta della tank (parte nera nella foto) e canalizza l’acqua verso il basso facendola poi risalire lungo le spirali. Questo sistema crea quindi un movimento dell’acqua che garantisce un perfetto lavaggio dei negativi.
All’estremità opposta (la parte più larga di gomma) puoi inserire un pezzetto di filtro sintetico, per esempio come quello per gli acquari che va benissimo (non in dotazione) per filtrare le impurità più grossolane dell’acqua del rubinetto.
Io lo uso insieme al filtro per l’acqua Spring (vedi sotto) ma questo prodotto può essere usato anche da solo. Scopri di più sui filtri dell’acqua in questo articolo.
n° 4 Barattoli per le soluzioni chimiche da 1 Litro
Conterranno le chimiche pronte per essere versate nella tank. Ce ne sono di diverse misure. Se vuoi risparmiare puoi usare anche delle bottiglie di plastica o dei contenitori che hai già, ma ti consiglio di acquistare una volta 4 contenitori di plastica specifici: Sono più pratici, stabili e resistenti.
Pinze per negativi :
Sembrano delle cose poco importanti ma quanto tirerai fuori dalla tank il tuo negativo l’unica cosa che non puoi fare è armeggiare con mollette che scivolano via facendoti cadere il negativo a terra (la pellicola bagnata è ricoperta da un sottile strato di imbibente, una sostanza per sua natura scivolosa).
Quindi ecco che queste pinze risolvono il problema, sono fatte apposta e hanno due piccoli dentini che morderanno l’estremità della pellicola assicurandone la necessaria tenuta.
n° 1 Pacco di Fogli porta negativi in pergamino 35mm (o 120 mm se usi il medio formato)
- Li vendono in pacchi da 25,50 o 100 per tutti i formati e soprattutto in due varianti: in plastica e in pergamino.
In plastica sono utili se devi fare dei provini a contatto e se vuoi guardarli al volo senza toglierli dal foglio portanegativi, ma non sono affatto ideali per la conservazione nel lungo periodo, e hanno il problema dei riflessi e del calore (che può far appiccicare, e quindi rovinare per sempre, i nostri negativi).
I fogli porta negativi in pergamino invece, grazie alla loro traspirabilità, se tenuti bene, (mi raccomando mai uno sopra l’altro) manterranno i tuoi negativi per oltre 60 anni. Ti consiglio quindi questo tipo di portanegativi: un pacco di porta negativi (del formato che usi) in pergamino.
n° 1 (o 2 ) panno antistatico Ilford
Una volta che i vostri negativi saranno asciutti andranno tagliati ogni 6 frame e puliti prima di essere inseriti negli appositi porta-negativi.
Avere un panno antistatico pulito è fondamentale, anche come base di appoggio per gli stessi negativi, e questo panno è esattamente svolge egregiamente anche questa funzione.
Termometro per sviluppo bianco e nero lungo 28 cm , sono ben visibili le tacche intermedie dei gradi - Imago Photographic, Uk
Termometro per sviluppo bianco e nero lungo 28 cm , sono ben visibili le tacche intermedie dei gradi - Imago Photographic, Uk
Termometro per sviluppo bianco e nero lungo 28 cm , sono ben visibili le tacche intermedie dei gradi - Imago Photographic, Uk
Bricco da 1 L per misurare le restanti parti di acqua da miscelare nella chimica
Filtro per l’acqua specifico per Tank Paterson
Barattoli per le soluzioni chimiche da 1 Litro
Pinze per appendere i negativi
Porta negativi in pergamino
Panno antistatico Ilford
Gli strumenti consigliati
Cioè quegli accessori che prima o poi ti aiuteranno ad affinare il tuo lavoro.
Tank Paterson Super System 4 per un solo 35mm
Filtro per l’acqua Spring 2p
Acquistare un piccolo filtro per l’acqua è sempre consigliabile, e quello che vi propongo, e che uso ( in una variante per il fissaggio alla rete idrica da parete) regolarmente in camera oscura, costa poche decine di euro e, credetemi, saranno soldi ben spesi.
Spesso l’acqua delle nostre abitazioni contiene impurità “in sospensione” come ferro, granelli di sabbia ecc… Queste impurità non solo compromettono (riducono) la durata dei bagni fotografici, ma soprattutto si posano sui nostri negativi con la conseguente comparsa di irreversibili puntini bianchi.
Questo sistema di filtrazione dell’acqua, di ben 5 micron, eliminerà queste impurità in sospensione rendendo impeccabili i vostri negativi. Il filtro è removibile e, una volta che diventa scuro, va cambiato.
Si attacca da una parte al rubinetto o ad una canna dell’acqua, e dall’altra ha un beccuccio da dove esce poi l’acqua filtrata. Scopri di più sui filtri per l’acqua in camera oscura.
Lentino (loupe) per ingrandimento dei negativi
Se siete arrivati fin qui meritate di guardare il vostro negativo come si deve.
Acquistare un visore per negativi è utile per osservare da molto vicino (in controluce) i frame dello stesso o dei provini a contatto.
Ci sono in commercio svariati lentini per tutte le tasche, da 15 euro fino ad oltre 100 euro.
Per iniziare vi basta un lentino economico, ma state attenti perché guardare un ingrandimento attraverso una lente di plastica troppo scarsa a lungo andare non fa bene ai nostri occhi, e soprattutto si possono perdere dettagli importanti.
Se riuscite cercate dei lentini in vetro: 6/8 x (la x significa “per”, cioè il fattore moltiplicatore di ingrandimento) sono più che sufficienti. Questo della Carson è piuttosto economico e può anche essere regolata la messa a fuoci
Changing Tent
Se fino ad ora lo spazio della Changing Bag era quello che era, e diciamocelo, non è mai stato il massimo del confort (per non dire altro), a questo punto puoi optare per una soluzione decisamente meno limitata: La Changing Tent.
Originariamente inventata per i cine-operatori che dovevano cambiare le pizze dei film 35mm, presto è diventata una validissima soluzione per tutti i fotografi di medio/grande formato: una soluzione perfetta per avere sempre con sé una “camera oscura portatile”.
In commercio esistono principalmente 2 soluzioni. Una è la Harrison Tent, la changing tent per antonomasia, arriva dall’America e costa anche oltre 400 euro. La seconda alternativa è una versione made in China (la sto usando da oltre due anni e per ora non ho avuto nessun problema). Acquistata su Ebay.
Changing Tent per negativi e grande formato
Le Chimiche
Quali chimiche servono per sviluppare il nostro negativo bianco e nero
Le chimiche di sviluppo, un frame video dal corso di sviluppo on line
Le principali aziende che producono e distribuiscono in Italia chimici per sviluppo bianco e nero sono:
Ilford, Kodak, Rollei, Bellini,Agfa, Tetenal e Compard.
Il processo di sviluppo delle pellicole bianco e nero è composta da 3 passaggi principali (+ 1):
Sviluppo: la fase più delicata dove la nostra pellicola viene, appunto, sviluppata. Le chimiche che si occupano di questa fase sono chiamate anche “riveltori” - developer in inglese.
Arresto : la fase dove si interromperà il processo di sviluppo. Questa fase è indicata come Stop.
Fissaggio : la fase nella quale lo sviluppo della pellicola si fisserà al supporto. Fix in Inglese, la chimica usata è chiamata anche fissatore.
Protezione: questa ultima fase è indispensabile per rafforzare la protezione del negativo una volta asciutto, inoltre serve a far scivolare via l’acqua dalla superficie del negativo evitando che si formino macchie di calcare. Per questa fase si usano chimiche chiamate “imbibente” o Wet Agent.
Personalmente prediligo chimiche che lavorano per la salvaguarda dell’ambiente, consiglio quindi, quando è possibile, una serie di chimiche della linea Eco di Bellini, una ditta italiana storica, oppure il kit di chimiche “tutto in uno” che uso proprio come riferimento nel corso di sviluppo.
Non sempre però è possibile, o indicato ai nostri fini tecnici, usare un solo tipo di sviluppo.
Ogni rullino può essere sviluppato usando una molteplicità di chimiche che svolgono la stessa funzione, ma in maniera molto differente. Con l’esperienza e l’affinamento della nostra sensibilità tecnica ed estetica potremo sperimentare diversi rivelatori per risultanti sempre più vicini alla nostra visione creativa.
Stop (bagno di arresto) per pellicole e carte
Sviluppo per negativi bianco e nero Bellini Hydrophen
Sviluppi consigliati
Bellini Hydrophen Film - 250ml - Sviluppo per tutti i tipi di pellicole bianco e nero, diluzioni da 1+15 a 1+31 e oltre. Ottimo anche per sovrasviluppare o sottosviluppare, insomma, è un fantastico rivelatore per il bianco e nero e uno dei miei preferiti se si vuole un rivelatore versatile e facile da usare. E’ inserito all’interno del Kit Film per sviluppare 10 Pellicole 35 mm (Kit creato da Fotomatica insieme a Bellini).
Ho scritto un articolo che fa vedere in azione l’Hydrophen con diverse tipologie di pellicole.
Bellini RD09 - E’ la formula Rodinal ricreata dall’azienda chimica italiana, perfetto per chi vuole stampare, ottimo alle diluizioni 1+50 e oltre.
Stop - Bellini bagno di arresto inodore con indicatore
Contiene un indicatore di acidità per capire quando è esaurito.
Confezione da 500 ml di liquido concentrato, con la quale si preparano 10 litri di soluzione pronto-uso
Fissaggio rapido Bellini
Ecologico al tiosolfato di ammonio, universale per carte e pellicole.
Liquido concentrato, da diluire 1+4 (pellicole) o 1+9 (carte)
Con questa confezione si possono preparare:
2,5 litri di fissaggio per pellicole (resa per litro: 15/20 film 135/36 o 120)
5 litri di fissaggio per carte (resa per litro: carte politenate 2,5 m2 - carte baritate 1,5 m2)
Imbibente W.a.c. : Ex Agfa Agent, confezione da 125 ml
Indispensabile diluirlo con una normale acqua distillata (non profumata), non con l’acqua del rubinetto. Il suo scopo è quello di lavare via l’acqua “normale”, soprattutto far sì che non rimangano tracce di calcare sul negativo.
Diluizione: 5ml d’imbibente in 995 ml di acqua.
Bellini Fix