Come fare i bordi neri in una stampa
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Qualche settimana fa mi è capitato di vedere, su Netflix, un bellissimo documentario su Elsa Dorfman: B-side. E’ un documentario che parla, al 90% di fotografie fatte con una Polaroid unica nel suo genere, cioè una Polaroid Ultra Grande Formato 50x60!
Una cosa davvero incredibile… ad un certo punto Elsa inizia a tirare fuori stampe 35mm fatte negli anni ‘60 con personaggi del calibro di Bob Dylan e Allen Ginberg, avevano tutte una caratteristica in comune: tutte avevano un bel bordo nero.
Il bordo nero nelle immagini era una prerogativa di quegli anni, grandi fotografi come per esempio Richard Avedon, incorniciavano di nero le loro stampe.
Questa scelta spesso e volentieri “chiude” le nostre immagini invece di farle respirare, ma questi sono aspetti e scelte personali che spettano ad ognuno di noi, vediamo allora come realizzarli in camera oscura.
Le soluzioni per farlo sono diverse, per comodità le divideremo in tre:
Modificare le mascherine dell’ingranditore
Fare un marginatore speciale che consenta d’impressionare il foglio anche sui margini e non sulla nostra intera stampa.
Disegnare, una volta eseguita la stampa, i bordi con pennarelli appositi
Prima di addentrarci nella parte pratica (questo post affronterà il primo dei tre punti) vediamo i pro e i contro di ciascuna soluzione:
Modificare la mascherine
Pro: Una volta fatto durerà per sempre; vi farà risparmiare tempo durante la fase di stampa.
Contro: Più costoso (dovete avere due mascherine in più); Più tempo per farlo (dovrete limare e poi verniciare); Dovrete usare sempre la foto al 100% del frame, cioè non potrete cropparla ( a meno di particolari, e scomodi, accorgimenti);
Marginatore speciale
Pro: Valido più che altro per il medio formato o per formati particolari che usate spesso;
Contro: Metodo più “laborioso”; Più delicato essendo fatto di cartoncino.
Bordi disegnati
Pro: Soluzione veloce ma “rischiosa” (andare a segnare i bordi di una stampa definitiva è una pratica che lasciamo a chi ha sangue freddo da vendere)
Contro: Avrà tempi di scoloratura/decadimento diversi dalla stampa; se si sbaglia si rovina la stampa.
In questo articolo ci soffermeremo quindi sulla prima opzione: modificare le mascherine del porta-negativi.
Costruiamo una mascherina porta-negativi
Ecco quello che dovremo fare:
Procuriamoci una coppia di mascherine 35mm (consiglio di non modificare quella che usate di solito ma di procurarsene una copia usata da modificare).
Limare i bordi interni della mascherina
Scartavetrare
Fare un test sull’ingranditore
Dipingere le mascherine
Cosa ci serve:
Una coppia di mascherine 25mm adatte al vostro ingranditore
Una morsa da tavolo
Un pezzo di legno piatto (o simili)
Una lima da ferro piatta
Carta vetrata fine
Vernice nera opaca per ferro
Un pennellino
Un frame di un negativo 35mm di scarto
Le due mascherine non sono identiche, una dovrà avere un’apertura di circa un millimetro più grande dell’altra.
Limare i bordi interni della mascherina
Mettete sotto morsa quella più piccola, state attenti a non stringere troppo in modo da non deformare la mascherina, altrimenti il gioco finisce ancora prima d’iniziare.
Tenete nel caso con la mano sinistra un angolo della mascherina mentre con la destra la limate (se siete mancini probabilmente sarà l’opposto), il primo obiettivo è di portare la mascherina più piccola alla grandezza della grande.
Una volta ottenuta una grandezza uguale continuate a limare per circa 2 mm su un lato, togliete la morsa e provate in controluce a sovrapporci il vostro negativo 35mm: l’obiettivo è di vedere chiaramente il bordo nero del negativo in controluce apparire per circa 1 o 2 mm.
Non è importante che siate i nuovi Leonardo da Vinci, perché saranno le lame del nostro marginatore a darci una mano e a rendere precisi i bordi esterni sulla stampa finale, ma la cosa importante è di non esagerare con la limatura, altrimenti il negativo non rimarrà in piano e tenderà a curvarsi, quindi, verificate spesso mentre limate a che punto siete.
Finita la prima mascherina potete fare lo stesso con l’altra arrivando così ad avere due mascherine perfettamente uguali.
P.s. A questo punto è utile sapere che la mascherina superiore è sempre più grande di circa 1 mm di quella di sotto, ma visto che abbiamo già dato 1 mm abbondante intorno al frame su entrambe le mascherine, non dovremmo avere nessun problema di rifrazioni strane nei nostri bordi in quanto essendo bruciati dalla luce non saranno più visibili.
Scartavetrare
Questa operazione serve a togliere quelle micro puntine di metallo che graffierebbero inevitabilmente il vostro negativo. Il nostro obiettivo è che sia il più liscia possibile.
Una volta lisciata soffiate via tutti i residui, pulite con uno straccio umido e ricontrollate. Il lavoro duro è alle vostre spalle, adesso ci manca solo di fare (se potete) un test sul vostro ingranditore prima di passare alla verniciatura finale.
Fare un test sull’ingranditore
Una volta completamente pulite le mascherine, se vi è comodo, per esempio se siete nello stesso edificio dove avete la camera oscura, o in prossimità ad essa, fate un test di proiezione col un secondo negativo (sempre poco importante).
Provate a simulare una stampa, componete la misura del foglio che dovrete usare e mettete a fuoco. Come vi sembra? I bordi si vedono? Sono più o meno uguali?
Chiudete le alette del marginatore e componete l’immagine in modo da riquadrarla perfettamente ma lasciando dei millimetri di nero tutto intorno. Se quello che vedete vi soddisfa siete pronti per passare alla fase successiva, se avete troppo poca luce ai bordi controllate se per caso dovete limare ancora un po’.
Dipingere le mascherine
Questa è la parte più divertente e facile, per cui non c’è molto da raccontare, forse solamente un accorgimento: fate attenzione a dipingere anche i bordi interni, insomma, dipingetela pure tutta, o solamente le parti dove la vernice è venuta via. Il nostro obiettivo è evitare i riflessi di luce sul porta negativi. Una volte asciugate trovategli un porta mascherine apposito, saranno le vostre (sudate) mascherine “black border”.