Vivere con il nemico: La Violenza di Genere nella fotografia sociale di Donna Ferrato
Introduzione
La fotografia ha sempre avuto un potere straordinario nel documentare eventi e provocare cambiamenti sociali.
Dagli albori della fotografia come mezzo per documentare la realtà, per esempio le prime immagini scioccanti delle violenze subite dai nativi americani da parte dei colonizzatori bianchi, fino alle moderne campagne per i diritti umani, la fotografia documentaristica ha sempre avuto un ruolo cruciale nel denunciare le disuguaglianze e le ingiustizie nel mondo.
Durante la Grande Depressione negli anni '30 per esempio, come ricordato in questo articolo sui più bei libri di fotografia analogica, fotografi del calibro di Dorothea Lange, Walker Evans, Arthur Rothstein, Carl Mydans, Ben Shahn hanno documentato la povertà e la disperazione che affliggevano milioni di persone negli Stati Uniti.
Come un piano sequenza in parallelo con lo scorrere del tempo, da rappresentazioni fotografiche “teatrali” e scene all’aperto, la fotografia documentaristica si è avvicinata idealmente e fisicamente sempre di più all’uomo, sfidando convenzioni e dogmi, raccontando sempre più da “vicino” comportamenti, abitudini e fragilità.
Living With the Enemy
Donna Ferrato, per dieci anni, a partire dal 1981, viaggia attraverso l’America per realizzare un reportage sulla violenza domestica, che le valse il premio W. Eugene Smith Award.
Nel 1991 esce il libro che riassume quel progetto "Living with the Enemy".
Ecco alcune sue parole all’interno della prefazione del libro:
“Gran parte del libro è nato dalla frustrazione - in primo luogo, perché mi sentivo impotente di fronte alla violenza che avevo visto e, in secondo luogo, perché per molto tempo nessuna rivista avrebbe pubblicato le foto. È stato solo quando ho ricevuto il W. Eugene Smith Award nel 1986 che gli editori di riviste hanno cominciato a prendere sul serio il progetto”.
Questo libro è insieme un testamento artistico e un punto di partenza e ispirazione per il sostegno e la lotta alla violenza di genere.
Ma partiamo dall’inizio di questa storia, da quando una ragazza italo americana con una Leica in mano, si ritrova davanti a una scena che cambierà per sempre la sua vita.
Lisa e Garth
Nata a Lorain, in Ohio, Ferrato è diventata una fotoreporter freelance nel 1976 e ha iniziato la sua carriera a Parigi e in Belgio, prima di trasferirsi a New York nel 1979.
Mentre lavorava a New York, Ferrato ha iniziato a fotografare l'effervescente cultura dei nightclub, frequentando locali leggendari come lo Studio 54, il Mudd Club e l'Area.
Durante una commissione da parte di Playboy Japan per fotografare una coppia di scambisti, Garth e Lisa, Donna Ferrato visse per un tempo a stretto contatto con la coppia.
È stato durante una di queste giornate che sarà testimone di una scena terribile: Garth aggredì brutalmente Lisa, picchiandola senza pietà mentre lei era accovacciata a terra.
Ricorda:
“Ho sentito Lisa urlare e cose che si rompevano. Non appena entrai nel bagno Garth alzò la mano per schiaffeggiare la moglie....
Gli dissi: "Cosa stai facendo? Le farai davvero del male". Mi ha buttato a terra e ha detto: "Non le farò del male, è mia moglie. So qual è la mia forza, ma devo insegnarle che non può mentirmi".
“I provini a contatto qui sotto mostrano ogni fotogramma del primo combattimento a cui ho assistito tra Garth e Lisa. La cosa più importante che avevo in mente era di scattare delle foto per dimostrare che quello che stavo vedendo era successo davvero. Senza una fotografia non ci sarebbero state prove”
Donna Ferrato
Ferrato ha scattato delle foto di quel momento di violenza, consapevole che la voce della vittima sarebbe passata altrimenti inosservata.
Questo episodio ha segnato così l'inizio del suo lungo lavoro documentando le storie delle donne, le loro voci e l'impatto devastante della violenza domestica.
Considerazioni finali
Ferrato non ha cercato di addolcire la realtà, né di nascondere la verità, ma ha documentato l'orrore che molte donne vivono quotidianamente.
Le immagini presentate nel libro sono incredibilmente vere, crude, drammaticamente reali, ma sono soprattutto una testimonianza della straordinaria resilienza e forza delle donne che cercano ogni giorno di sfuggire a situazioni di violenza.
Attraverso le sue fotografie, Ferrato ha cercato di sensibilizzare il pubblico sulla violenza sulle donne e di sfidare gli stereotipi di genere ancora presenti nella società.
Ha dimostrato che la violenza domestica non riguarda solo i partner abusivi, ma coinvolge anche le comunità e la società nel suo complesso.
Il suo lavoro ha generato dibattiti ed è diventato uno strumento potente nella lotta per i diritti delle donne, promuovendo cambiamenti legislativi per proteggere le vittime di abusi.
Nel momento in cui scrivo queste righe, in Italia sono stati commessi 107 femminicidi, e la lotta per sdradicare la cultura del patriarcato è ostacolata da una società in cui “Dio, Padre e Famiglia” rappresentano ancora un punto di riferimento imprescindibile.
Ogni uomo dovrebbe da subito concentrarsi verso la parte più sensibile e generosa di sé stesso, iniziando a comprendere che ogni gesto di cortesia, di attenzione, di ascolto e di protezione di una donna, non solo è sinonimo di intelligenza, ma è l’unica via possibile per riparare a millenni di violenza.
Link e Approfondimenti
Living Without the Enemy - Donna Ferrato Il docu-film di Donna Ferrato “Vivere Senza il Nemico” - Il racconto delle vite reali delle donne raccontate nel libro Living With The Enemy” intervistate dalla stessa Donna Ferrato.
Il suo sito personale