I formati della fotografia analogica</a>
Dall’800 fino ai giorni nostri il racconto della realtà si è espresso attraverso l’obiettivo di illustri fotografi, ma non è mai stata una fotografia statica, uguale a se stessa, ripetitiva, si è invece espressa adattandosi ai formati che le varie epoche le suggerivano, fino ad arrivare ai giorni nostri con una un’eredità tecnica e stilistica molto ricca.
Fotografi quali Yousuf Karsh, Jacob August Riis, Alfred Stieglitz, Paul Strand, Edward Weston, Berenice Abbott, Ansel Adams, Robert Capa, Henri Cartier Bresson, Diane Arbus, Robert Frank e moltissimi altri, hanno sapientemente usato la fotografia per raccontare la vita, le persone e la storia dell’800 e del 900 e lo hanno fatto con differenti modalità e scelte stilistiche.
Osservare i ritratti di Karsh o di Weston, i reportage di Capa o di Riis, le vite quasi sospese di Bresson o di Robert Frank, la New York di Abbott o il lato nascosto e intimo delle fotografie di Diane Arbus ci consente di assaporare identità e capacità espressive della pellicola nel raccontare la realtà con una “fisicità” e plasticità che non ha eguali (ho scritto un post che parla di questo qui)
Scegliere il formato fotografico è il primo ed imprescindibile passo che ognuno di noi deve compiere nel momento della scelta di una fotocamera. Se ci riflettiamo, è un po’ come scegliere una motocicletta: riguarda da una lato la propria indole, dall’altro l’uso che vorremo farne, in sostanza dobbiamo interrogarci sul motivo per il quale stiamo compiendo quella scelta.
Vediamo i formati che abbiamo a disposizione oggi reperibili nel mercato italiano.
Piccolo Formato : 35mm
Medio Formato : 6x6/6x7/6x9/(6x17)
Grande Formato: 4x5” (10x12cm)/ 5x7” (12 x 17 cm) /8x10” (20x25 cm)
Ultra Grande Formato 11 × 14” (27,x35 cm), 7 × 17” (17x40 cm), 8x20” (20x50cm)
Il Piccolo formato
35mm: I formato Leica
Misure negativo: 24mm x 36mm | formato negativo: rullini da 24/36 pose |
Misure negativo: 24mm x 36mm | formato negativo: rullini | 24/36 pose |
E’ il formato prediletto dai fotoreporter e dagli street photographer, è leggero, pratico ed è un formato che restituisce una notevole qualità in rapporto all'ingombro della macchina fotografica stessa. Inventato da Oscar Barnak con la Leica I nel 1913, dal 1925 iniziò la diffusione del formato 35mm quale standard fotografico mondiale. Con un rullino si possono scattare massimo 36 pose, definisce lo standard “full frame” ed è usato, anche se in una modalità differente, dai migliori registi e direttori della fotografia come supporto per riprese cinematografiche.
Visualizza a grandezza standard
Una variante di questo formato è il formato panoramico 6x17 cm (con un’immagine reale di 24x65mm) usato dalla Hasselblad X-Pan e dalla Fuji Gx617, che può fotografare sia in formato 35mm che in formato panoramico.
Tra il piccolo e il medio formato
6×4.5: Il primo formato “Dinamico” per professionisti
misure negativo: 56 x 42mm | formato negativo: 120mm | 16 pose pose | slot caricamento rulli esterno
Formato usato principalmente in ambito fashion consente 16 frame per rullo.
Come Hasselblad anche questo formato viene spesso usato in abbinamento a macchine fotografiche professionali quali la Pentax 645/645N, Mamiya 645, Contax 645 AF per la versatilità e la velocità grazie alla messa a fuoco automatica, una rarità nel formato maggiore del 35mm.
La possibilità inoltre di avere un caricatore esterno dei negativi, consente per esempio di scattare qualche frame a colori e cambiarlo con uno in bianco e nero senza dover finire prima un rullo intero.
Il Medio Formato
6X6: I Re del formato quadrato Rolleiflex e Hasselblad
misure negativo: 56 x 56mm | formato negativo: rullo 120mm | 12 pose
A partire dal 1928 si diffuse l’utilizzo di questo formato grazie alla nascita della Rolleiflex biottica, una meravigliosa invenzione di due ingegneri tedeschi che idearono questa nuova fotocamera principalmente per i professionisti (ma ben presto divenne usata da tutti).
Più avanti questo formato quadrato divenne ulteriormente rinomato grazie alla nascita della Hasselblad che, con la serie 500c lo rese popolare fino ai giorni nostri. La Rolleiflex è tornata in auge qualche anno fa con la scoperta della fotografa Vivian Maier, e se avete la fortuna di incontrare questo splendido gioiello di tecnica e di stile non fatevelo scappare!
6X7: Il formato preferito dalla fotografia di Moda
misure negativo: 56 x 67mm | formato negativo: rullo 120mm | 10 pose
Uno degli scatti iconici di Peter Lidberg
Questo formato ha raggiunto l’apice del successo negli anni /80/90/00 grazie a fotografi quali Diane Arbus e in seguito molteplici fotografi professionisti che, grazie al mix tra la grande risoluzione data da questo negativo e la modalità di scatto propria di una 35mm usavano questo formato per le fotografie di moda e per le fotografie naturalistiche.
Fortemente tornata alla ribalta in questi ultimi anni, la Pentax 67 è ancora oggi una delle prime scelte per i fotografi di moda.
Alcune varianti di questo formato sono il 6x8 (gx680 Fuji) ,6x9 e la panoramica 6x17 usati entrambi prevalentemente nel campo della fotografia paesaggistica.
Il Grande Formato
La fotografia contemplativa:Il banco ottico
4×5 - MISURE NEGATIVO 10X12 CM | 5×7 - MISURE NEGATIVO 12X17CM | 8×10 - MISURE NEGATIVO 20×25CM
Formato dei negativi : fogli singoli
Quando parliamo di fotografia grande formato non stiamo più parlando di macchine fotografiche concepite per cogliere l’attimo o di macchine fotografiche da tenere in mano mentre camminiamo (anche se un tempo alcuni modelli di press camera come le Graflex 4x5 venivano usate come macchine punta e scatta, vedi il lavoro del mitico Arthur Fellig in arte WeeGee e i suoi scatti per le strade di New York) ma, dicevo, stiamo parlando di attrezzature progettate per lo scatto di qualità assoluta, costruite per la ricerca della composizione perfetta, requisiti che richiedono pazienza, riflessione e metodo prima di premere l’otturatore.
Richard Avedon con la sua Deardorff 8x10 durante gli scatti di In the American West .ph. by Laura Wilson
Le Press camera erano state originariamente inventate per i fotografi della carta stampata, sono “leggere” e pensate per l’uso sul campo. Questa tipologia di camera è più versatile e comoda per chi vuole una fotocamera grande formato da usare in esterni.
Parlando di grande formato non possiamo non parlare della Deardorff, marca di fotocamere americana che è un punto di riferimento per i fotografi che scattano principalmente nel formato 8x10 pollici.
Ma vediamo quali sono le caratteristiche delle macchine grande formato:
Le loro caratteristiche sono la possibilità di muovere in maniera autonoma il piano focale dal piano pellicola, allungando, inclinando e spostando questi due piani in modo da rendere possibile non solo la correzione degli effetti ottici derivanti dalla prospettiva, ma anche la gestione del fuoco della scena in maniera molto selettiva, usando quindi a tale scopo lo spostamento fisico dell’ottica rispetto al negativo invece del solo uso dei diaframmi a cui siamo normalmente abituati.
Non si usa più la pellicola a rullo ma a fogli singoli (sheet) che andranno caricati uno ad uno ed esposti singolarmente consentendo, per ogni esposizione, cambi di iso, di pellicola e del futuro trattamento in fase di sviluppo in camera oscura.
Avendo a che fare poi con due piani senza specchi per ruotare l’immagine, quest’ultima risulterà a testa in giù e con la destra/sinistra invertita. Tutto questo sembra fatto apposta per scoraggiare anche i curiosi più ostinati, e penso sia effettivamente così, questo formato è davvero qualcosa di speciale e non è certamente adatto a tutti (e a tutte le tasche), ma se quello che cerchi sono fotografie senza compromessi, siano di architettura, di paesaggio o impareggiabili ritratti, allora dovresti considerare il grande formato. E se poi volessi proprio qualcosa fuori dal comune…
Ultra Grande Formato
Se pensavi che il Grande Formato fosse la punta di diamante della fotografia analogica eccoci arrivati all’ULF, il cosiddetto Ultra Grande Formato. Ma in cosa consiste?
La fotografia di Ultra Formato è soprattutto legata alla fotografia di paesaggio e a specifici formati panoramici, ma non solo. Se torniamo all’inizio del nostro post abbiamo visto un elenco esemplificativo dei maggiori fotografi dell’800 e 900, a quei tempi le tecniche fotografiche quali ad esempio la tecnica del collodio umido, usavano formati molto grandi, e questo formato è spesso utilizzato da una specifica tipologia di fotografi legati a queste tecniche antiche.
Conclusioni
Spero che questa panoramica sui formati della fotografia analogica possa esserti utile e possa essere un punto di partenza alla scoperta del formato che più senti affine in questo momento.
Il formato in fotografia non è solamente da intendersi come una scelta personale, ma può invece essere adattato rispetto al contesto o al tipo di risultato che si vuole ottenere.