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Costruzione di un Film Dryer per l’asciugatura dei negativi (Parte 1)</a>

A destra il Film Dryer per l’asciugatura dei negativi

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Dopo anni di onorato servizio, finalmente userò la doccia solo per il suo scopo, che no, non è quello di appendere i nostri negativi.

Certamente è il secondo miglior posto dove appenderli, ma al primo posto c’è uno spazio dedicato solamente a loro, un box che deve essere a prova di polvere e per i più esigenti, magari con ventole e prese d’aria per un’asciugatura più rapida.

Film Dryer cabinet cosa sono

I film dryer letteralmente significano “asciuga film”, o “essicatori di pellicole”. Negli anni in cui l’analogico era l’unica opzione possibile, si aveva l’esigenza di avere i negativi asciutti e pronti da provinare o da stampare nel più breve tempo possibile.

Non si poteva aspettare i tempi di asciugatura del negativo (dai 45 alle 2 ore a seconda della temperatura e dei trattamenti) ma si doveva forzare questa asciugatura al massimo. Ecco che comparvero quindi diversi “armadi” con apposite ventole e sistemi di riscaldamento ad aria e ad incandescenza (come una normale lampada ad incandescenza), che, a differenti temperature e potenze dell’aria consentivano tempi di asciugatura significativamente più ridotti ( fino ad asciugarli in addirittura a 5 minuti!).

Certamente tutto questo non era (e non è) una cosa che fa benissimo ai nostri negativi, a meno di usarla con temperature non elevate e solo al minimo della sua potenza.

Soluzioni sul mercato

Il Film Dryer della CatLABS -

Ad oggi se cerchiamo “film dryer cabinets” su Google, troviamo articoli nuovi come, per esempio:

Al momento in cui scrivo, quello della CatLABS viene venduto per 1.290 dollari, mentre quello della JOBO Mistral 3 a 694,69 Euro.

Il film dryer della JOBO - Mistral 3

Certamente sono due soluzioni portabili, ma a parte questo aspetto credo che la spesa per questi oggetti sia ad oggi, almeno per me, troppo onerosa, per non dire esagerata.

E nel mercato dell’usato la situazione non è molto diversa… Sicuramente perché non ce ne sono molti in circolazione, ma quelli che ci sono, anche se molto datati, costano parecchio, dalle 450 alle 1200 sterline + spedizione queste versioni trovate nel mercato dell’usato in UK.

Insomma, se è vero che questi cabinet sono fatti appositamente per lo scopo e sicuramente sono eccezionali nella produzione fotografica di un laboratorio o di una camera oscura con un’alta rotazione di pellicole, per adesso mi accontento di aspettare qualche ora e investire quei soldi magari in rullini o in carte fotografiche. Ovvio che è puramente una scelta dettata dai costi. La mia soluzione? Costruirmene uno.

Come ho costruito il mio film dryer cabinet

La struttura durante la lavorazione

Obiettivi del progetto

Partiamo da quello che dobbiamo ottenere:

  • Un box a prova di polvere

  • Con filtri per fare entrare e uscire l’aria

  • Capace di sopportare umidità

  • Con un’apertura e chiusura

  • Eventualmente “espandibile” in un secondo tempo con l’aggiunta di una ventola per l’asciugatura veloce.

Per costruire questo cabinet sono partito dalle misure: Misura altezza interna minima161 cm, per la larghezza avevo lasciato uno spazio di 40 cm, e per la lunghezza del box, 50 cm.

Nel progetto iniziale avevo pensato di costruirla con lastre di plexiglass rigido, ma confrontando i costi delle lastre e dei sistemi per metterle poi assieme avrei fatto prima a comprarne due nuovi.

I materiali usati

Ho quindi optato per una struttura leggera, molto più economica e più facile da costruire:

  • Listelli di legno prefinito

  • Plexiglass flessibile

  • Nastro biadesivo

  • Viti e 4 cerniere

I Costi

Il plexiglass che ho preso io da un Brico si vende al metro in rotoli (a circa 9 euro al metro quadrato). Ne ho presi 8 metri = 72 Euro + una ventina tra nastro bioadesivo e listelli di legno.

Insomma la spesa totale è stata intorno ai 90/100 euro comprese le cerniere e le viti, ma probabilmente si può realizzare spendendo meno con un legno meno rifinito.

Plaxiglass in rotoli e listelli di legno per Film Dryer

Test di asciugatura del negativo

Ho sviluppato quasi una ventina di rullini, tra 35mm e 120mm e sono molto soddisfatto dei risultati, nonostante ancora non ho completato il progetto, per cui l’aria all’interno non circola molto (entra ed esce da sopra perché manca l’apertura che devo fare nel plexiglas della porta in basso.

Avrei voluto pubblicare questo articolo con tutte le rifiniture a posto, ma dato che ho molto lavoro da fare ho pensato di condividere comunque lo stato dei lavori fino a qua e rimandare ad una seconda parte conclusiva una volta che avrò finito di fare:

  1. La presa per l’aria frontale in basso con un sistema di filtrazione dell’aria.

  2. Un sistema di chiusura definitivo (per ora sto usando delle mini morse!)

  3. Delle strip led (queste quelle che ho visto e che volevo mettere, a prova di acqua e con un telecomando per l’accensione).

Grazie per aver letto, fammi sapere la tua, hai mai costruito un Film Dryer per la tua camera oscura?

Alla prossima.