Guida alla Scelta della Changing Bag Ideale per lo Sviluppo dei Negativi nella Fotografia Analogica
Lo sviluppo dei nostri negativi è un’esperienza che porta con sé, come per la stampa, un’aura di magia, ma per goderne appieno dobbiamo dare per scontato una serie di passaggi tecnici fondamentali alla sua riuscita, uno di questi è senza dubbio la parte più delicata di tutto il processo di sviluppo: Il caricamento del negativo sulla spirale (o su altri supporti simili).
Questo procedimento, eccetto per alcune pellicole ortocromatiche, va fatto in completo buio.
Dovremo quindi trovare uno spazio che possa contenere:
Tank di caricamento dei negativi
Spirali
Eventuale macchina fotografica
Forbici
Pellicole di vario formato
Il posto ideale per questo lavoro è senza dubbio la camera oscura: Avremo spazio a sufficienza per appoggiare i nostri rullini, le spirali e tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Ma se il nostro scopo è unicamente quello di sviluppare i nostri rullini, oppure se siamo spesso in giro e abbiamo bisogno di scaricare/caricare o di sviluppare fuori casa i nostri negativi, allora abbiamo bisogno di una Changing Bag, ossia di una camera oscura portatile.
In questo articolo vedremo le due tipologie principali e le loro differenze, non solo in termini di prezzo.
Changing bag Paterson
Questa è la camera oscura portatile più conosciuta e apprezzata da milioni di fotografi in tutto il mondo, soprattutto per la sua economicità e la sua portabilità.
Le sue misure sono: 69.85 x 0.05 x 69.85 cm; 680 grammi.
Questa camera oscura portatile si presenta come un quadrato morbido di settanta centimetri neri con due aperture per le braccia e una seconda grande apertura nella parte posteriore per farci entrare le tank e i nostri film.
Ad una prima occhiata da chiusa sembra piuttosto grande, ma una volta inserita all’interno una tank avremo la parte superiore della nostra camera oscura che ci si appoggerà sopra, non avendo questa nessun sistema per rimanere sospesa.
Ci si abituerà a lavorare usando gli spazi, piuttosto limitati, a disposizione, ma una volta capito come gestire questo inconveniente (per esempio mettendoci dentro anche qualcosa di solido e largo per tenere sospesa la parte dietro le mani) si trova la propria “strategia” di lavoro e via.
Come si può vedere in questo video ripreso dalla parte dell’apertura posteriore, lo spazio non è così ampio come può sembrare ad una prima occhiata, soprattutto dopo che si chiuderà la cerniera (ora aperta).
In merito alla portabilità, questa Changing Bag si impacchetta su se stessa abbastanza bene, ma non ha nessuna borsa o maniglie per portarla.
Il prezzo di una Changing Bag Paterson è intorno ai 39 euro su Amazon.
Changing tent - Kang Rimpoche/Harrison tent
Da quando i film si facevano solamente con la pellicola bianco e nero, gli operatori cinematografici avevano bisogno di spazi portatili per caricare e scaricare le “pizze” di pellicola cinematografica da 35mm.
L’americana Harrison fu la prima (e la più famosa) a produrre vere e proprie tende per i cine-operatori e allo stesso tempo per tutti i fotografi di medio e grande formato che necessitavano di una camera oscura portatile comoda, sicura e veloce da montare.
La versione qui sopra è prodotta in Cina, ma la sostanza e la qualità, non ha nulla da invidiare alla sua omonima americana, essendo questa changing tent praticamente identica in tutto e per tutto alle più rinomate, e costose, Harrison Tent.
La differenza sostanziale rispetto alla più piccola Changing Bag della Paterson, non è solamente un fatto di misure, ma è soprattutto costituita dal diverso concetto di struttura:
Grazie al sostegno dei due bastoncini in lega di alluminio, le Changing Tent forniscono, a chi ci lavora, uno spazio di lavoro molto più ampio e sicuramente comodo, non avendo il problema del peso del telo che costantemente cade sulle nostre mani.
Come si vede in questo breve video, lo spazio interno ospita tranquillamente due tank e i caricatori per pellicole piane 4x5.
Il prezzo di questa Changing Tent è intorno ai 119 dollari solo sul sito di Ebay (unico e-commerce dove trovarla) ed è esattamente quella che uso con soddisfazione da più di tre anni.
Forse può sembrare un prezzo eccessivo per chi si sta affacciando al mondo della fotografia analogica, ma non dimentichiamo che stiamo parlando di un luogo dove manipoleremo la cosa più preziosa che abbiamo a disposizione: la pellicola.
Possiamo quindi concludere che entrambe le soluzioni sono valide e sicure, ma per il fotografo che cerca qualcosa di più di una camera oscura di fortuna, la changing tent è sicuramente una scelta vincente.
Per chi sta invece sta iniziando o per chi non volesse spendere troppo, la Changing Bag della Paterson è una soluzione economica e funzionale.